La Storia

All’inizio del 2005, il funzionario responsabile dei Servizi Territoriali dell’ULSS 22 di Verona ha chiesto all’associazione Famiglie per l’Accoglienza di individuare una propria famiglia disponibile ad entrare in una casa di accoglienza situata a sud della città.
La Casa si trova nel comune di Villafranca di Verona, in Via Spallanzani 26, ed è di proprietà del Comune, il quale l’ha assegnata ai Servizi Sociali dell’ULSS 22 attraverso una convenzione.
La famiglia dell’associazione che si è resa disponibile, i Garbujo, ha ricevuto le chiavi della Casa nell’estate 2006: i lavori interni di ristrutturazione, necessari per l’ingresso del nuovo nucleo familiare, si sono protratti fino a marzo 2007.
La nuova Comunità Famigliare (questo è il termine tecnico del regolamento regionale), Casa San Benedetto, è stata inaugurata il 23 giugno 2007, alla presenza  delle autorità e di oltre 500 amici, il popolo che la sostiene.

Casa San Benedetto: un spazio di relazioni significative per tutti

Le porte di Casa San Benedetto si sono da subito aperte all’accoglienza.
La famiglia, composta da papà lavoratore dipendente, mamma casalinga e quattro figli naturali, ha accolto nei primi 10 anni di attività 16 minori.
Attualmente sono accolti 6 minori, sia in forma diurna che residenziale.
Siamo sostenuti nella gestione delle attività quotidiane da una collaboratrice domestica e, nelle attività educativo-ricreative, da due educatori.
La Casa è diventata, da subito, un punto di riferimento per altre famiglie, sia affidatarie sia semplicemente interessate ad approfondire la dimensione dell’accoglienza e della gratuità familiare. Per questo, la Casa propone momenti di socialità attraverso attività ludiche per i più piccoli, nonché gite, oltre a  occasioni di confronto e convivialità.
Casa San Benedetto possiede, inoltre,  un grande  giardino di circa 7000 metri quadrati: è una  risorsa preziosa che va  curata e valorizzata in ogni sua parte.
Nella primavera del 2008 è nata l’Associazione Amici Casa San Benedetto, al fine di rispondere al meglio alle  tante necessità della Casa, così come per raccogliere, e coordinare, gli aiuti delle realtà e famiglie che desiderano sostenere quest’opera.

Il progetto

L’iter che ha portato alla nascita della Casa San Benedetto, così come l’analisi dei bisogni dei minori accolti, ha fatto diventare prioritaria la necessità di costruire luoghi e contesti vicini alla Casa famiglia, dove poter far crescere e coltivare quel tessuto sociale che fonda e permette ad esperienze di accoglienza come questa di reggere nel tempo e di generare buoni risultati.
Per questo si è deciso di investire nella ristrutturazione dell’edificio adiacente alla Casa. Un contesto polivalente, esterno e autonomo rispetto alla Casa, ma allo stesso tempo vicino e a stretto contatto con la vita che qui si svolge.

La ristrutturazione dell’edificio permetterà di creare uno spazio dove poter dar vita:

  • a un luogo di convivenza pomeridiano per i ragazzi accolti, per lo svolgimento dei compiti, così come per la realizzazione di attività ludico-ricreative finalizzate alla socializzazione dei minori. Un luogo per loro, dove poter relazionarsi e trascorrere insieme il tempo libero, all’interno di un contesto che prevede la presenza di figure adulte. Uno spazio di cui questi ragazzi hanno bisogno, e che fin da subito prevederà il coinvolgimento di altri minori, loro amici, o figli di altre famiglie affidatarie; addirittura, tale struttura potrebbe divenire nel tempo uno spazio per ospitare tanti ragazzi/e del territorio;
  • ad iniziative di ritrovo e formazione per gli adulti, a sostegno dell’esperienza educativa e di diffusione della cultura dell’accoglienza familiare (cene, incontri informali tra famiglie, così come momenti più strutturati quali seminari, corsi di formazione, ecc.); un luogo che dia spazio a relazioni e rapporti già esistenti, i quali sono riconosciuti come sempre più importanti per la nostra opera.

Siamo consapevoli che la bellezza di una casa, e la disponibilità di spazi adeguati, sono il primo segno di accoglienza per chi vi accede.
Un’opera di accoglienza rappresenta un bene per chi ne è coinvolto direttamente (minori e famiglie, operatori e volontari), per il territorio in cui è inserita e per chi, a vario titolo, vi partecipa. Gli incontri, le relazioni e i legami che ne scaturiscono rappresentano quella umanità nuova che ogni uomo desidera per la propria vita, e sono un segno di speranza per tutti.

                                                                                Associazione  Amici Casa San Benedetto